Nodi marinari

I nodi d'arresto

I nodi d'arresto si eseguono all'estremità dei cavi, allo scopo d'impedire che essi si sfilino da fori o da bozzelli. L'applicazione più elementare dei nodi d'arresto è il nodo che serve a trattenere il filo nella cruna dell'ago. In marineria i nodi d'arresto vengono impiegati nelle manovre correnti (scotte, drizze, e

cc.) e a scopo decorativo su cime particolarmente in vista. Alcuni di essi, come ad esempio il pugno di scimmia, possono essere impiegati come nodi d'appesantimento per le cime o sagole da lancio. I più importanti nodi d'arresto sono: il nodo semplice, il nodo Savoia, il nodo del cappuccino, il nodo del francescano, il pugno di scimmia.

Le origini

Il nodo semplice è un nodo d'arresto. È l'esempio più comune di nodo in senso generale. Il nodo semplice ha origini remote, probabilmente preistoriche; si pensi ai quipu peruviani, che testimoniano l'esistenza di un tipo di scrittura eseguita mediante nodi semplici lungo un cavo. Anticamente il nodo era considerato uno strumento nemonico e un simbolo dotato di poteri magici. Nel folklore popolare, ancor oggi, al nodo si attribuisce il potere di legare lo spirito alla terra.

Pregi e difetti

Il nodo semplice, detto anche singolo, se fatto all'estremità del cavo è un nodo sicuro, ma ha il difetto di stringersi troppo danneggiando le fibre del cavo. Per tale motivo è difficile da sciogliere, particolarmente quando il cavo è bagnato. È un nodo raramente usato nella nautica.

Applicazioni

Il nodo semplice alla funzione d'arresto unisce quella di tenere legato un corpo, quando i due capi della fune siano in tensione però altrimenti il nodo si scioglierebbe con estrema facilità. La sua presenza sulle funi di salvataggio, a intervalli regolari, rende più agevole l'arrampicata. È infine l'elemento base per la realizzazione di nodi più complessi.

I nodi di giunzione

Fanno parte dei nodi di giunzione quei nodi che l'uomo ha usato da sempre nelle più elementari occorrenze: per costruire capanne, unendo liane, trappole per animali, armi primitive, per tessere, per intrecciare. Ai nodi di giunzione si chiede facilità di essere sciolti dopo l'uso, e di poter unire le estremità, di due cavi senza danneggiarne la consistenza, sostituendo l'impiombatura. Tali nodi, pertanto, danno la possibilità di usare gli stessi cavi o cime più volte.
Affinché i nodi di giunzione offrano una certa sicurezza occorre che i cavi usati abbiano lo stesso diametro e le stesse proprietà fa eccezione a questa regola il nodo bandiera che, pur unendo due cavi di diverso diametro e natura, risulta altrettanto sicuro. I più importanti nodi di giunzione sono: il nodo piano, il nodo di scotta o bandiera, il nodo vaccaio, il nodo inglese, il doppio nodo inglese, le due gasse.
Per alcuni nodi di giunzione esiste la possibilità del ganciamento, il quale consiste in un doppino che forma un occhio aggiunto al nodo stesso. I nodi ganciati più importanti sono: il nodo piano ganciato, detto nodo di terzaruolo o di matafione e il nodo bandiera ganciato. Esistono altri nodi di giunzione, con caratteristiche diverse da quelli usati nell'arte marinaresca, i quali quando si stringono non possono più, sciogliere. I più noti sono il nodo del tessitore e il nodo di rete.

nodo scotta

Nodo di scotta o bandiera

Tale nodo deve il suo nome all'uso cui è destinato. Infatti è detto nodo di scotta perchè serve a collegare le scotte, cioè i cavi usati per orientare la velatura, con speciali occhielli situati alle estremità delle vele quadre; è, detto anche nodo bandiera perchè con due nodi bandiera vengono appunto collegate le estremità inferiore e superiore delle bandiere.

Pregi e difetti

I pregi del nodo di scotta o nodo bandiera sono: poter unire due cavi di diverso diametro e natura, una rapida esecuzione, non scorrere, non stringersi e offrire una maggiore reresistenza se sottoposto a forte tenzione.
Il maggiore pregio di questo nodo consiste senza dubbio nel poter unire due cavi di diverso diametro; ciò non toglie, però che esso non possa essere usato altrettanto proficuamente nell'unione di cavi di uguale diametro.

Applicazioni

Questo nodo viene usato in nautica sulle manovre correnti, per collegare gomene, sagole, sartie e stralli; in alpinismo per collegare due corde anche di differente diametro; infine in campeggio per mettere in tensione i tiranti, per appendere l'amaca, ecc.

I nodi a occhio

I nodi a occhio, o gasse, sono delle asole, cappi o doppini chiusi e annodati quasi generalmente, all'estremità di un cavo. A differenza dei nodi d'avvolgimento, che vengono eseguiti direttamente sull'oggetto, questi nodi vengono quasi sempre fatti in mano e poi passati attorno a una bitta, un gancio o a un palo. Inoltre i nodi a occhio non si rovesciano n&eacuta; si guastano quando vengono sfilati dall'oggetto; e, dato che la loro forma non è determinata dall'oggetto attorno al quale sono avvolti, si possono usare più volte.
I principali nodi a occhio sono: la gassa d'amante; la gassa d'amante doppia e tripla; la gassa d'amante con cima doppia; la gassa spagnola; la gassa d'amante ganciata; il cappio del pescatore.

Gassa D'Amante

La gassa d'amante è conosciuta come la regina dei nodi perchè è il più importante nodo dell'arte marinaresca; non si è buoni marinai se non si sa fare la gassa d'amante rapidamente e, se occorre, al buio.
Il nodo viene eseguito in modo diverso a seconda che esso sia rivolto verso chi lo esegue o nel senso inverso.
Pregi e difetti
Il principale pregio di questo nodo è di non essere scorsoio e di non stringersi troppo; inoltre, pur essendo un nodo molto sicuro, la gassa d'amante può essere sciolta facilmente, anche quando la cima è bagnata. Tale nodo si può fare con tutti i tipi di cavo.

Applicazioni

Nella nautica viene impiegato per il recupero di uomo a mare, sulle scotte del fiocco, per l'ormeggio alla bitta, per formare un paranco, un caricabasso, per issare le vele, per congiungere grossi cavi da tonneggio, ecc.
Nell'alpinismo la gassa d'amante è conosciuta come il nodo di Bulin e serve per legature semplici a vita. Da questo nodo derivano altri modi di legatura in cordata, essenziali in ascensioni impegnative, ad esempio il nodo di Bulin a doppia bretella che, in caso di caduta, ripartisce lo strappo su tutto il tronco dell'alpinista evitando gravi lesioni interne.

Nodi scorsoi

Questi nodi sono chiamati anche cappi o lacci. La loro caratteristica è quella di stringersi attorno agli oggetti sui quali sono fatti: quanto più forte è la tradizione esercitata sul corrente tanto più forte il nodo scorsoio stringe l'oggetto attorno al quale è avvolto.

Pregi e difetti

Il fatto che la presa dei nodi scorsoi sia direttamente proporzionale alla tensione del cavo costituisce più un difetto che un pregio. Questa caratteristica, infatti, limita il loro impiego a quei casi in cui si è ben certi che la tensione del cavo è costante; all'inverso, l'allentarsi della tensione del cavo rende i nodi scorsoi estremamente insicuri. In conclusione, a parte impieghi ben definiti, è consigliabile evitare l'uso dei nodi scorsoi. Si preferiscano ad essi i più sicuri nodi a occhio dai quali in definitiva derivano.

Origini

I nodi scorsoi figurano tra i nodi più antichi che l'uomo conosca: fin dalla preistoria, infatti, l'uomo li ha usati come trappole per la cattura degli animali. I principali nodi scorsoi sono: il nodo scorsoio semplice, la gassa d'amante scorsoia. A titolo di curiosità mostriamo anche il nodo dell'impiccato.

I nodi di accorciamento

Per nessuna ragione al mondo si deve tagliare una fune. Una fune tagliata, infatti, ha perso gran parte del suo valore e nessun nodo di giunzione può restituirle le primitive doti di sicurezza e utilizzabilità. Quando la lunghezza del cavo è abbondante rispetto a un particolare impiego si può, ricorrere ai nodi d'accorciamento, che, come dice il nome, servono ad accorciare i cavi senza ricorrere al loro taglio. Un particolare impiego di nodi d'accorciamento consiste nell'esclusione dall'utilizzo delle parti logore o danneggiate che il cavo dovesse presentare: quelle parti, infatti, essendo incluse nel nodo di accorciamento, rimangono inoperanti e di conseguenza escluse da ogni sforzo.

Pregi e difetti

I pregi dei nodi d'accorciamento derivano dagli impieghi più sopra descritti. Per contro, presentano alcuni difetti che verranno esaminati illustrando i singoli nodi. I principali nodi d'accorciamento sono: il nodo Margherita, il nodo semplice a doppino con gassa.

I nodi di avvolgimento

I nodi d'avvolgimento, generalmente, si eseguono direttamente su di un oggetto, sia per assicurare qualcosa su di esso, sia per stringergli un cavo attorno. È buona regola mentre si eseguono le volte seguire il senso di torsione del cavo. I nodi d'avvolgimento sono divisi in due gruppi: al primo appartengono quei nodi che vengono eseguiti passando due o più volte il cavo attorno all'oggetto e inserendo corrente e dormiente sotto le volte; al secondo gruppo appartengono quei nodi che vengono eseguiti passando due o più volte attorno all'oggetto e annodando il corrente attorno al dormiente con dei mezzi colli. Fanno parte del primo gruppo: il parlato semplice, doppio e triplo (su asta o anello), il parlato ganciato, la bocca di lupo, il nodo di galloccia, il nodo di galloccia ganciato. Appartengono al secondo gruppo: i mezzi colli, il mezzo collo ganciato, il nodo di ancorotto, doppio e triplo, il nodo di bozza.

I Paranchi

I paranchi sono dei sistemi di carrucole o bozzelli collegati da una fune che vengono utilizzati per ridurre lo sforzo necessario a vincere una resistenza.

Gli ami e la rete

I nodi usati dai pescatori per assicurare gli ami alle lenze rientrano nella più ampia categoria dei nodi di avvolgimento. Si è tuttavia ritenuto opportuno raggruppare questi nodi in un capitolo a s&eacuta;, in considerazione dei particolari materiali usati e del loro specifico impiego. Ciò non escude, però, che essi possano essere utilmente usati al di fuori del ristretto campo in cui per tradizione sono sempre stati confinati. Com'è noto gli ami possono essere muniti di un occhiello oppure avere un gambo liscio o a paletta; in funzione di questa caratteristica si distinguono due gruppi ben precisi di legature. Tra le centinaia di nodi usati dai pescatori, in questo capitolo ne vengono mostrati soltanto alcuni, quelli cioè più frequentemente usati e che meglio si adattano alle caratteristiche delle fibre sintetiche attualmente impiegate nella pesca. Per quanto concerne le reti bisogna precisare subito che i tipi di nodi usati per la loro costruzione sono moltissimi, quasi infiniti.

Applicazioni e legature di utilità

L'arte di fare i nodi ha sempre avuto un'importanza per tutti i popoli e anche in epoche remote l'uomo conobbe l'utilità di quest'arte. Ancora oggi esistono tribù che costruiscono con intelaiature di giunco le loro capanne, le canoe, e preparano trappole e utensili annodando cordami. Oltre alle legature di utilità esistono le legature decorative, che costituiscono una vera e propria arte del nodo. Quest'arte che fra le arti popolari è tra le più antiche venne diffusa dai marinai, ritenuti giustamente i cultori dei nodi. Nella legatura si eseguono diversi tipi di nodi: d'avvolgimento, di giunzione, d'arresto, ecc.; per fare una legatura, però non è sufficiente eseguire una serie di nodi ma occorre conoscere la natura dei cavi e saperli trattare.

 

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